Si ricorre all’endodonzia retrograda quando un trattamento di otturazione o devitalizzazione non è stato in grado di curare l’infezione dentale, oppure nel caso in cui i 2 interventi citati non siano stati eseguiti correttamente.
L’endodonzia retrograda è un’operazione chirurgica invasiva che prevede la rimozione dell’apice radicale e la conseguente sigillatura del canale, così da impedire eventuali infiltrazioni batteriche (quest’ultima parte dell’intervento viene definita otturazione retrograda).
Quali materiali vengono utilizzati per l’otturazione retrograda?
Normalmente, le otturazioni vengono eseguite tramite una speciale resina biocompatibile, la cui colorazione le permette di confondersi perfettamente con lo smalto dei denti. Questo materiale di ultima generazione ha preso il posto dell’amalgama in mercurio ed argento, largamente impiegato fino a qualche anno fa per riparare i danni agli elementi dentali.
L’endodonzia si riferisce alla branca dell’odontoiatria che interviene sui i tessuti molli del dente, per correggere le infiammazioni ed i danni profondi causati dalle infezioni cariose.
A chi rivolgersi per un intervento di endodonzia retrograda?
Lo studio dentistico Simona Silvestri di Montecchio, in provincia di Pesaro, provvederà agli interventi di chirurgia orale necessari per risolvere situazioni anatomiche sfavorevoli o correggere interventi chirurgici falliti.
Per ulteriori informazioni in merito agli interventi di endodonzia retrograda, non esitate a contattarci, saremo lieti di rispondere alle vostre domande.
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