Il termine fluoroprofilassi indica la terapia atta a combattere la formazione di carie attraverso la somministrazione di grandi quantità di fluoro sullo smalto dentale.
In vigore da molti anni, questa procedura è considerata alla base di molte sedute di prevenzione ancora oggi, sebbene alcuni dei concetti su cui si basa siano stati rivisti più volte.
Fluoroprofilassi, metodo di somministrazione
Al fine di garantire la corretta riuscita di questa procedura, il fluoro deve essere somministrato attraverso due specifiche procedure:
- Via Sistemica, attraverso, quindi, l’assunzione regolare di sostanze contenenti per larga parte fluoro, come gocce, latte o compresse.
- Via Topica, utilizzando gel o dentifrici composti in larga parte di fluoro. Queste sostanze, in particolare, non devono essere ingerite.
Ad oggi, la somministrazione topica, grazie ai prodotti in circolazione, rappresenta il sistema migliore per garantire la corretta riuscita della terapia di fluoroprofilassi, di cui però vi sono regole inerenti la somministrazione che è sempre bene tenere a mente.
Fluoroprofilassi, la somministrazione Topica
La fluoroprofilassi può essere una terapia valida anche sui soggetti molto giovani se somministrata per via topica dopo l’eruzione dei denti da latte, ma l’uso dei prodotti inerenti la terapia va attentamente controllato per evitare che vengano ingeriti.
Se la somministrazione topica della fluoroprofilassi avviene attraverso l’uso di uno specifico dentifricio (con almeno 1000 parti per milione di fluoro), allora il risciacquo prima dello spazzolamento deve essere molto leggero e il suo uso non deve scendere sotto le due volte al giorno.
Una terapia a base di fluoro, anche se eseguita correttamente, può portare alla formazione di macchie bianche sulla superficie del dente. Consultare il proprio odontoiatra può aiutare a scongiurare questa eventualità o porvi rimedio nel caso si fosse già verificata.
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