Saltuariamente, durante la visita di controllo dal dentista, capiterà che quest’ultimo vi proponga una radiografia totale del cavo orale in modo da scoprire la presenza di patologie nascoste all’interno dell’apparato osseo ed epiteliale.
Una delle patologie più frequenti scoperte tramite questo metodo di controllo è il granuloma apicale, una massa batterica che produce tossine dall’interno della radice dentale fino ai tessuti circostanti, dando vita a dolorose infiammazioni.
Il granuloma apicale, cause
L’attività batterica all’origine del granuloma può avere due differenti origini:
- La prima e più comune è la morte spontanea di un nervo. In questo caso la formazione batterica si sviluppa sul tessuto necrotico e, in mancanza di una buona salute orale, le tossine generate raggiungeranno i tessuti vicini che potrebbero diffonderle per l’apparato sistemico interno.
- La seconda è la devitalizzazione di un dente. Non importa quanto abile o attento sia un operatore odontoiatrico, nei casi di un’anatomia interna particolarmente complessa, con radici dalle curve accentuate e un delta apicale diramato, sarà impossibile per lui ridurre a zero il rischio che si sviluppi un granuloma, anche a distanza di anni.
Anche se è impossibile avere la certezza di prevenire la formazione di un granuloma con una attenta igiene orale, questa può aiutare molto a ridurre le tossine generate dai batteri e impedire che vadano ad infettare tessuti vicini.
Il granuloma apicale, soluzioni
Le tecniche per rimuovere il granuloma apicale sono tre:
- Ritrattamento canalare, cioè la rimozione del materiale canalare nel caso questo sia identificato come la causa della formazione batterica, seguito dalla detersione dell’interno del dente. Questo procedimento è consigliato quando le radiografie mostrano il tratto di radice dove è avvenuta la diffusione batterica, ma è spesso insufficiente altrimenti.
- Apicectomia, che consiste nella rimozione della radice compromessa dai batteri e l’inserimento, a seguito, di un’otturazione sulla zona interessata.
- Estrazione dentale, la procedura a cui ricorrere nel caso le precedenti operazioni non si dimostrino adatte a risolvere il problema. L’estrazione dentale e una pulizia chirurgica della zona infetta risolveranno il problema definitivamente.
L’importante, nel caso venga scoperto un granuloma, è correre ai ripari il prima possibile, così che l’attività batterica non diffonda infezioni anche agli organi interni.
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