Le malocclusioni sono il principale motivo per cui i bambini di età inferiore ai dodici anni si affidano all’odontoiatra. Garantire la giusta distribuzione degli elementi dentali permetterà a vostro figlio di avere un sorriso sano, ma quando il problema riguarda i molari, il semplice apparecchio fisso potrebbe non essere sufficiente.
I molari sono i denti più difficili da spostare in quanto dotati di tre radici, e la difficoltà aumenta nel caso sia necessaria una distalizzazione (lo spostamento indietro del dente), molto più complessa della mesializzazione (lo spostamento in avanti). Risolvere una soluzione del genere richiede l’utilizzo di una specifica strumentazione da utilizzare secondo norme molto precise.
La trazione extraorale, regole di utilizzo
Quando si parla di risolvere malocclusioni spostando in avanti i morali, lo strumento migliore è la trazione extraorale. Anche detta “il baffo”, è una struttura composta da due archi che vengono agganciati ad uno specifico apparecchio ortopedico. Le due estremità degli archi escono dalla bocca e vengono agganciate tra loro da una banda che passa dietro il collo. Ciò permette all’apparecchio di esercitare una notevole forza ai molari, spostandoli in avanti risolvendo così il disallineamento.
Perché il trattamento abbia effetto la trazione extraorale deve essere portata per almeno 13-14 ore al giorno (quindi tutta la notte e qualche ora durante il pomeriggio), ma se si vuole accelerare il processo è bene considerare anche qualche ora in più, magari durante l’orario scolastico.
L’unica regola che è sempre bene osservare è quella di togliere la trazione durante l’attività fisica.
Per quanto riguarda il periodo di utilizzo, la trazione extraorale è da applicare prima dei dodici anni, quando i secondi molari non sono ancora spuntati.
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