La parodontite è una condizione di origine batterica che provoca l’infiammazione dei tessuti che assicurano sostegno e stabilità ai denti.
Conosciuta anche come piorrea, questa patologia viene attribuita principalmente alla placca dentale (una sostanza appiccicosa generata dai processi metabolici dei microrganismi) che irrita la gengiva e ne provoca la “ritrazione”.
I sintomi della parodontite
Al suo stadio iniziale, la parodontite è quasi del tutto asintomatica. Gli unici segnali che possono indicare lo sviluppo della malattia sono:
- Una forte alitosi, che permane anche dopo che vi siete lavati i denti;
- Un leggero sanguinamento che compare quando usate lo spazzolino o sgranocchiate cibi duri;
- Del rossore diffuso alla gengiva.
Normalmente questi sintomi vengono ignorati dai pazienti, che non li reputano sufficienti per giustificare una visita del dentista. Questa noncuranza, tuttavia, permette alla parodontite di svilupparsi, fino a generare complicazioni ben più gravi, quali:
- Recessione gengivale marcata che lascia le radici dentali esposte;
- Comparsa di spazio tra i denti;
- Mobilità dentale, che può essere avvertita semplicemente premendo i denti con la lingua;
- Sanguinamento marcato e continuo.
Se (per ragioni a noi sconosciute) il paziente dovesse ignorare persino questi sintomi, la parodontite proseguirà il suo decorso fino a causare la perdita dei denti.
Se avvertire i primi sintomi della parodontite, affidatevi allo studio dentistico Simona Silvestri di Montecchio. Il nostro reparto di parodontologia tratterà la vostra condizione con la massima rapidità e professionalità.
Come trattare la piorrea e l’irritazione della gengiva
La parodontite si cura eliminando la sua causa scatenante. Inizialmente, il paziente dovrà sottoporsi ad un trattamento di detartrasi (pulizia professionale eseguita all’interno dello studio odontoiatrico) al fine di rimuovere i depositi di placca e tartaro.
Il tartaro, ricordiamo, è una sostanza dura che compare a seguito del processo di mineralizzazione della placca. È molto difficile da rimuovere con i metodi tradizionali (spazzolino e dentifricio) e richiede l’intervento di un professionista.
Successivamente alla detartrasi, se l’odontoiatra lo riterrà opportuno, il paziente dovrà sottoporsi alla levigatura radicolare. Questa procedura, chiamata anche currettage, prevede la rimozione del tartaro che si annida in profondità nelle tasche parodontali, attraverso uno strumento chiamato, appunto, curette.
Normalmente, l’ablazione non è dolorosa, ma se la gengiva è particolarmente irritata, il paziente potrebbe avvertire del fastidio.
Se la ritrazione gengivale è particolarmente pronunciata, oltre ai trattamenti sopracitati, il paziente dovrà sottoporsi ad operazioni più invasive, quali la chirurgia dei lembi e l’innesto di tessuto molle.
Per ulteriori informazioni, come sempre, vi invitiamo a contattarci.
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